APPELLO INTERNAZIONALE DELLE ORGANIZZAZIONI DELL’AFRICA, DELLE AMERICHE, DELL’ASIA E DELL’EUROPA

Ottobre 2015: Settimana di Azione Internazionale contro i piani di austerity e contro i tagli, per la difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.

NOI NON PAGHEREMO LA CRISI!

La crisi del sistema capitalista ha conseguenze per il mondo intero

Le crisi economiche, finanziarie, ecologiche e sociali sono tra loro collegate e si autoalimentano. Questa crisi globale del capitalismo mostra l’impasse dello sviluppo basato sulla distribuzione sempre più disuguale della ricchezza prodotta con lo sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori, sulla deregulation finanziaria, sul liberismo generalizzato e sul mancato rispetto delle necessità ecologiche. Per salvare i benefici degli azionisti e dei padroni, per garantire il futuro delle banche e delle istituzioni globali (Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale, Organizzazione Mondiale del Commercio ecc.), i governi e i padroni stanno attaccando con forza sempre maggiore i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.

L’attuale sistema economico e politico organizza il saccheggio di molti paesi, obbligando milioni di persone a lasciare i propri luoghi di origine per sopravvivere negando poi i loro diritti con il pretesto che si tratta di immigranti.

La distruzione dei servizi pubblici, la messa in discussione di tutti i diritti sociali, gli attacchi ai diritti e il mancato rispetto delle libertà sindacali, l’aumento del precariato e della disoccupazione per mettere le popolazioni sotto pressione…in tutti i paesi sono utilizzati gli stessi metodi!

Per raggiungere i propri scopi, l’attuale sistema economico si serve di molti meccanismi: processi di criminalizzazione, prigioni, azioni poliziesche, occupazioni militari e, infine, ogni sorta di ostacolo al fine di ostacolare i diritti collettivi e individuali. La repressione è una delle sue armi contro chi si resiste, si oppone e costruisce alternative. La nostra solidarietà oltre ogni frontiera è una delle nostre risposte.

Il Sindacalismo che rivendichiamo non potrà mai fare accordi con coloro che sono attualmente al potere per rafforzare tali misure antisociali. Il Sindacalismo che rivendichiamo ha la responsabilità di organizzare la resistenza a livello internazionale per costruire, attraverso le lotte, la necessaria trasformazione sociale. Vogliamo costruire un sistema basato sull’interesse comune per i servizi pubblici e i beni naturali, sulla redistribuzione della ricchezza tra chi la produce, vale a dire le lavoratrici e i lavoratori, e sullo sviluppo ecologicamente sostenibile.

Esigiamo la fine della privatizzazione e della mercificazione e, al contrario, rivendichiamo l’espansione, la democratizzazione e l’appropriazione sociale dei servizi pubblici (istruzione, sanità, trasporti, energia, acqua, casa, alloggi, pensioni ecc.). La libera circolazione delle persone e l’uguaglianza dei diritti sociali e politici di tutti, indipendentemente dalla nazionalità, dall’origine e dal sesso, fanno parte dei nostri obiettivi comuni.

Gli attacchi ai salari, alle condizioni di lavoro, alla sicurezza sociale, ai servizi pubblici e alle libertà democratiche fanno parte di un piano strategico del capitalismo che mira ad un’alterazione profonda e duratura del rapporto di forza tra la classe dominante, da un lato, ed i salariati e le classi popolari dall’altro. Tale progetto si inserisce nell’ambito di un capitalismo globalizzato, un’economai che che si scontra con le regolamentazioni sociali, con le leggi, con le condizioni e la giornata lavorativa. Questo provoca un aumento del precariato nel mondo del lavoro.

La questione della salute e della sicurezza sul lavoro e le condizioni generali di vita dei salariati nei settori popolari assumono, nelle rivendicazioni e nelle lotte, un’importanza decisiva.

Nei paesi mantenuti in condizioni di sottosviluppo, ovviamente mediante il colonialismo e l’imperialismo sempre presenti, le masse sono condannate a morire di fame o a emigrare in paesi dove sono soggetti ad una forte discriminazione, spesso a rischio della propria vita. Il colonialismo e l’imperialismo opprimono ancora molti popoli in tutto il mondo; il sindacalismo ha l’obbligo di combattere tali sistemi di dominio.

Rafforzare i sindacati per rompere col capitalismo

Il nostro sindacalismo unisce la difesa degli interessi immediati dei lavoratori alla volontà di un profondo cambiamento sociale. Esso non si limita alle rivendicazioni di natura economica, ma abbraccia questioni come il diritto all’abitazione e alla terra, l’uguaglianza tra uomini e donne, la lotta antirazzista e antiomofoba, la lotta alla xenofobia a favore dell’ecologia, dell’anticolonialismo ecc.

Gli interessi che difendiamo sono quelli della classe lavoratrice (lavoratori in attività o pensionati, disoccupati e licenziati, giovani in formazione). Sono gli interessi dei popoli di tutte le regioni del mondo. Su questo tema, ci opponiamo frontalmente al padronato, ai governi e alle istituzioni che li servono, e rivendichiamo la nostra autonomia da qualsiasi organismo politico. Il diritto alla terra è un tema particolarmente importante in molti paesi, specialmente quelli vittime del colonialismo e dell’imperialismo. Dobbiamo agire contro tutto ciò, lottando per autentiche riforme agrarie assieme ai movimenti sociali mobilitati per tale diritto.

Facciamo un appello a tutti i gruppi sindacali affinché si uniscano a noi per costruire tale unità di azione sindacale, necessaria per combattere gli arretramenti sociali, conquistare nuovi diritti e costruire una società differente. Non abbiamo lottato per tornare indietro. In realtà, gli attacchi alla classe lavoratrice sono fortissimi e, a volte, in forme nuove. Ma lo sfruttamento capitalista non è una novità. E’ con esso che dobbiamo rompere per creare nuove forme di organizzazione sociale a partire dai bisogni del popolo.

Tale cammino lo stiamo costruendo passo dopo passo assieme a tutte le organizzazioni sindacali di lotta per le quali il sistema capitalista non è la forma ideale di organizzazione per le nostre società, e che costruiscono il cambiamento mediante lotte collettive quotidiane e riflessioni sulla società che vogliamo per il domani.

Abbiamo deciso di rafforzare, espandere e rendere più efficace una rete sindacale di scontro e di lotta, anticapitalista, democratica, autonoma, indipendente dai padroni e dai governi, contro ogni forma di oppressione (sessismo, razzismo, omofobia, xenofobia), ambientalista e internazionalista.

– Lavoriamo adesso per la solidarietà internazionale, specialmente contro ogni tipo di repressione antisindacale. La nostra lotta contro ogni tipo di oppressione, soprattutto quella contro le donne, la gente di colore, gli immigrati e la comunità LGBT (lesbiche, gay, transessuali, bisessuali).

– Agiremo in maniera unitaria e coordinata per sostenere le lotte e le campagne internazionali riaffermando il diritto all’autodeterminazione dei popoli.

– Dobbiamo rafforzare e estendere l’attivismo internazionale nei settori professionali (trasporto, istruzione, call centers, industria, commercio, sanità ecc.) e nelle questioni interprofessionali (diritti delle donne, migrazione, alloggio, sanità, lavoro…).

– Svolgiamo un lavoro di riflessione e elaborazione sulle critiche al sistema capitalista e sulle alternative che esistono ad esso.

– Costruiamo gli strumenti materiali necessari al successo dei nostri progetti comuni: siti web, mailing list di scambio, settori professionali di coordinamento ecc.

– Per essere più efficaci, organizzare il coordinamento delle organizzazioni che fanno parte della rete nelle regioni del mondo: America del Sud, Europa, Africa…

Organizziamo una settimana di azione internazionale, tra il 9 e il 25 ottobre 2015: contro i piani di austerity e contro i tagli, per la difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Noi non pagheremo la crisi!

Le organizzazioni della Rete Sindacale Internazionale di Solidarietà e di Lotta

Organizzazioni sindacali nazionali interprofessionali

– Central Sindical e Popular Conlutas (CSP-Conlutas) – Brasile.

– Confederación General del Trabajo (CGT) – Stato spagnolo.

– Union syndicale Solidaires (Solidaires) – Francia.

– Confédération Générale du Travail du Burkina (CGT-B) – Burkina Faso.

– Confederation of Indonesia People’s Movement (KPRI) – Indonesia.

– Confederación Intersindical (Intersindical) – Stato spagnolo.

– Syndicat National Autonome des Personnels de l’Administration Publique (SNAPAP) – Algeria.

– Batay Ouvriye – Haiti.

– Unione Sindacale Italiana (USI) – Italia.

– Confédération Nationale des Travailleurs – Solidarité Ouvrière (CNT SO) – Francia.

– Sindicato de Comisiones de Base (CO.BAS) – Stato spagnolo.

– Organisation Générale Indépendante des Travailleurs et Travailleuses d’Haïti (OGTHI) – Haiti.

– Sindacato Intercategoriale Cobas (SI COBAS) – Italia.

– Confédération Nationale du Travail (CNT-f) – Francia.

– Intersindical Alternativa de Catalunya (IAC) – Catalogna.

– Union Générale des Travailleurs Sahraouis (UGTSARIO) – Sahara occidentale.

– Ezker Sindikalaren Konbergentzia (ESK) – Euskalherria.

– Confédération Nationale de Travailleurs du Sénégal Forces du Changement (CNTS/FC) – Senegal.

– Independent Trade Unions for Egyptian Federation (EFITU) – Egitto.

– Sindicato Autorganizzato Lavorator COBAS (SIAL-COBAS) – Italia.

– General Federation of Independent Unions (GFIU) – Palestina.

– Confederación de la Clase Trabajadora (CCT) – Paraguay.

– Red Solidaria de Trabajadores – Perù.

– Union Syndicale Progressiste des Travailleurs du Niger (USPT) – Niger.

Organizzazioni sindacali nazionali professionali

– National Union of Rail, Maritime and Transport Workers (RMT/TUC) – Gran Bretagna.

– Centrale Nationale des Employés – Confédération Syndicale Chrétienne (CNE/CSC) – Belgio.

– Sindicato Nacional de Trabajadores del Sistema Agroalimentario (SINALTRAINAL/CUT) – Colombia.

– Fédération Générale des Postes, Telecom et Centres d’appel – Union Générale Tunisienne du Travail (FGPTT/UGTT) – Tunisia.

– Trade Union in Ethnodata – Trade Union of Empoyees in the Outsourcing Companies in the financial sector – Grecia.

– Syndicat national des travailleurs des services de la santé humaine (SYNTRASEH) – Benin

– Sindicato dos Trabalhadores da Fiocruz (ASFOC-SN) – Brasile.

– Organizzazione Sindicati Autonomi e di Base Ferrovie (ORSA Ferrovie) – Italia.

– Union Nationale des Normaliens d’Haïti (UNNOH) – Haiti.

– Confederazione Unitaria di Base Scuola Università Ricerca (CUB SUR) – Italia.

– Confederazione Unitaria di Base Immigrazione (CUB Immigrazione) – Italia.

– Coordinamento Autorganizzato Trasporti (CAT) – Italia.

– Confederazione Unitaria di Base Credito e Assicurazioni (CUB SALLCA) – Italia.

– Syndicat des travailleurs du rail – Union Nationale des Travailleurs du Mali (SYTRAIL/UNTM) – Mali.

– Gıda Sanayii İşçileri Sendikası – Devrimci İşçi Sendikaları Konfederasyonu (GIDA-IŞ/DISK) – Turchia.

– Syndicat National des Travailleurs du Petit Train Bleu/SA (SNTPTB) – Senegal.

– Asociación Nacional de Funcionarios Administrativos de la Caja de Seguro Social (ANFACSS) – Panamá.

– Conseil des Lycées d’Algérie (CLA) – Algeria.

– Confederazione Unitaria di Base Trasporti (CUB Trasporti) – Italia.

– Palestinian Postal Service Workers Union (PPSWU) – Palestina.

– Union Syndicale Etudiante (USE) – Belgio.

– Sindicato dos Trabalhadores de Call Center (STCC) – Portogallo.

– Sindicato Unitario de Trabajadores Petroleros (Sinutapetrolgas) – Venezuela.

– Alianza de Trabajadores de la Salud y Empleados Publicos – Messico.

– Canadian Union of Postal Workers / Syndicat des travailleurs et travailleuses des postes (CUPW-STTP) – Canada.

Organizzazioni sindacali locali

– Trades Union Congress, Liverpool (TUC Liverpool) – Inghilterra.

– Sindacato Territoriale Autorganizzato, Brescia (ORMA Brescia) – Italia.

– Fédération syndicale SUD Service public, canton de Vaud (SUD Vaud) – Svizzera

– Sindicato Unitario de Catalunya (SU Metro) – Catalogna.

– Türkiye DERİ-İŞ Sendikasi, Tuzla et Izmir (DERİ-İŞ Tuzla et Izmir) – Turchia.

– L’autre syndicat, canton de Vaud (L’autre syndicat) – Svizzera

– Centrale Générale des Services Publics FGTB, Ville de Bruxelles (CGSP/FGTB Bruxelles) – Belgio

– Arbeitskreis Internationalismus IG Metall, Berlin (IG Metall Berlin) – Germania

– Sindicato Unificado de Trabajadores de la Educación de Buenos Aires, Bahia Blanca -(SUTEBA/CTA de los trabajadores Bahia Blanca) – Argentina

– Sindicato del Petróleo y Gas Privado del Chubut/CGT – Argentina.

– UCU University and College Union, University of Liverpool (UCU Liverpool) – Inghilterra.

Organizzazioni sindacali internazionali

– Industrial Workers of the World – International Solidarity Commission (IWW)

Correnti, tendenze o reti sindacali

– Transnationals Information Exchange Germany (TIE Germany) – Germania.

– Emancipation tendance intersyndicale (Emancipation) – Francia.

– Globalization Monitor (Gmo) – Hong Kong.

– Courant Syndicaliste Révolutionnaire (CSR) – Francia.

– No Austerity – Coordinamento delle lotte – Italia.

– Solidarité Socialiste avec les Travailleurs en Iran (SSTI) – Francia.

– Basis Initiative Solidarität (BASO) – Germania.

– LabourNet Germany – Germania.

– Resistenza Operaia – operai Fiat-Irisbus – Italia.

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